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Buongiorno a tutti, io sono Matteo Belluti e questa è la newsletter powered by Libreria Fogola di Ancona che parla di libri.
Con chi li scrive, ma anche, perchè no, con chi i libri li produce e li pubblica. Oggi, ad esempio, vi faccio recapitare nella casella mail un’intervista ai fondatori di Pelledoca, giovane e rampante casa editrice di narrativa per ragazzi, specializzata in thriller, noir, mistery, insomma storie da paura.
Così, già che ci siamo, vediamo di farci consigliare qualche bel titolo da far leggere ai nostri ragazzi durante le 3 ore che devono passare tra le lasagne della nonna e il bagno del pomeriggio.
Loro sono tre soci, amici uniti dall’amore per i libri e la lettura.
Susanna Busnelli e Andrea Camerana arrivano da esperienze lontane dal mondo dell’editoria ma comunque legate alla creatività (fotografia e moda), Lodovica Cima lavora invece in campo editoriale da molti anni come editor e autrice.
Detto che la colonna sonora di questa intervista la trovate qui:
direi che possiamo cominciare.
Come mai la scelta di puntare su thriller e mistero, insomma su tensione e intrighi?
«Crediamo che la lettura aiuti a conoscere sé stessi, quindi per i ragazzi è un importante strumento di crescita. Pelledoca non ha la presunzione di dare risposte, ma esplora la paura e il modo di gestirla portando i lettori in un mondo narrato in cui hanno la possibilità di muoversi più liberamente, proprio perché si è in uno spazio diverso dalla realtà̀, e di mettersi alla prova».
A che età è lecito mettere i ragazzi a confronto con la paura nei libri?
«Ci sono bellissimi albi illustrati che possono già essere letti e attraversati, accompagnati magari da un adulto e poi ai bambini si può parlare di tutto con il giusto registro linguistico e con l’accompagnamento appropriato».
Nei vostri libri il lieto fine è d’obbligo?
«No. Nella vita le cose non finiscono sempre come vorremmo ed è giusto non nascondere questa verità ai ragazzi che sono pronti ad affrontarla più di quanto noi adulti pensiamo. Ci piace comunque che nelle nostre storie ci sia sempre uno spiraglio di speranza anche dove non c’è un lieto fine».
Il libro vostro che siete più orgogliosi di aver pubblicato.
«Impossibile dirlo… sarebbe come chiedere a una madre di scegliere tra i propri figli».
Ci sta. Allora ripiego chiedendovi di ricordare il primo libro pubblicato.
«Abbiamo lanciato la casa editrice con I topi un racconto breve di Dino Buzzati, illustrato da un bravissimo Lorenzo Conti e con un packaging un po’ particolare. L’anno era il 2018».
Beh, un debutto niente male direi. E invece un autore che vi piacerebbe pubblicare o tradurre o ripubblicare?
«Stephen King… saremmo felici anche di un breve racconto!»
Come scegliete gli autori che entrano a far parte del vostro catalogo?
«Facciamo tantissima ricerca, leggiamo, leggiamo, leggiamo e abbiamo anche tenuto un contest per esordienti dal titolo “Sotto il segno della paura”, accompagnando i 10 autori selezionati per sei mesi…faticoso, ma abbiamo trovato delle ottime voci».
Leggete sul serio le proposte che vi arrivano da autori sconosciuti?
«Assolutamente sì, leggiamo tutto quello che ci arriva e le proposte sono tante. Diamo molta attenzione ai giovani autori e agli esordienti, nel nostro catalogo di “opere prime” ne abbiamo. Se le storie valgono e sono raccontate bene da noi trovano posto».
Date un consiglio agli aspiranti autori che vogliono inviare una proposta ad una casa editrice.
«Il primo consiglio è quello di studiare il catalogo per non proporre lavori fuori tema. Poi il consiglio di base è leggere tanto, soprattutto letteratura contemporanea per ragazzi e scrivere tanto senza l’obiettivo di pubblicare ma con l’obiettivo di allenarsi nella scrittura. Se ci si allena e si ha talento poi la pubblicazione arriva da sola».
Si parla da sempre di crisi dell’editoria. Fare l’editore è ancora un’attività sostenibile economicamente, o è una missione suicida?
«Quando abbiamo aperto Pelledoca, abbiamo da subito stabilito di fare le cose con calma e con giudizio, niente passi più lunghi della gamba. L’intento era di crescere piano ma costantemente investendo il giusto ad ogni passo. La qualità dei libri, dal punto di vista grafico e dei contenuti ci ha premiato, così come la gestione dei nostri budget economici. Siamo ancora editori molto piccoli ma stiamo crescendo e ne siamo felici, sempre comunque consapevoli che la strada da fare è lunga e gli imprevisti dietro l’angolo. Ma abbiamo tanto entusiasmo e vogliamo essere positivi!»
I vostri 4 libri belli belli belli belli in modo assurdo.
Il libro che vi ha fatto innamorare di questo mestiere.
«Esercizi di Stile di Raymond Queneau».
Il libro da regalare ad un figlio/nipote da avviare al piacere della lettura.
«La mia famiglia e altri animali di Gerald Durrell».
Il libro più divertente che avete letto.
«Gli Sporcelli di Roald Dahl».
Il libro più spaventoso che avete letto.
«IT di Stephen King»
Grazie ragazzi, buona estate di letture ed emozioni forti.
E ora…
Come si apparecchia una casa editrice per ragazzi?!?
La si sposa ad un te verde, molto fresco unito alla rosa, perché vabbè la paura, ma sempre stemperata.
La si sgranocchia con il cioccolato di Fjak, pazzerello come i ragazzini quando si divertono assieme.
La si disseta con un succo al kiwi di dolcealcuore, che fresco dopo una avventura ci sta proprio bene.
• Domani, venerdì 23 luglio alle ore 19, al Lazzabaretto di Ancona, per Provviste d’Estate, si parla di Dialogo Interreligioso con Navid Carucci, autore del libro La luce di Akbar (La lepre Edizioni), e con la giornalista Asmae Dachan
• Ancora Provviste d’Estate martedì 27 luglio (ore 19): con Federico Cenci, Fondatore della casa editrice Cliquot, si parlerà di grandi opere recuperate e gioielli della letteratura mai pubblicati in Italia
• Giovedì 29 luglio, nella corte della Mole Vanvitelliana di Ancona, Asmae Dachan presenterà il suo ultimo libro “Non c’è il mare ad Aleppo” (L’Erudita Editore). Dialogano con l’autrice Lucilla Niccolini (giornalista) e Paola Mancinelli (docente di filosofia)
E insomma un sacco di roba. Alla prossima!
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